I nervi accavallati non esistono

I nervi accavallati non esistono!

Sfatiamo questo luogo comune. Qualcuno usa ancora questo modo di dire per indicare un punto del corpo dolente, un indurimento muscolare come se fosse una piccola pallina che al tatto può sembrare “scivoloso” quasi come se nel muscolo ci fosse un accavallamento, ma di accavallamento non si tratta.

Si tratta bensì di trigger points.

I Trigger Points mio-fasciali, o semplicemente Trigger Points, vengono descritti come punti particolarmente dolorosi nella fascia che circonda il tessuto muscolare. Sono associati a dei noduli, al tatto come palline, all’interno di un fascio muscolare teso. I Trigger Points provocano difficoltà a muovere la parte del corpo in cui si sentono , e se sono attivi anche dolore, che spesso è irradiato, avvertito cioè in un posto che non è quello dove si trova il “nodo”.

Esistono dei Trigger Point Latenti, che non causano dolore come quelli attivi, ma portano comunque restrizione al movimento del muscolo colpito. Di questi ci si accorge generalmente solo quando vengono premuti, ecco perché passano più facilmente inosservati, e sono più frequenti di quelli attivi. Anche questi possono causare una disfunzione motoria importante, se trascurati a lungo. Con il tempo diventa un problema sempre più difficile da trattare e più doloroso, fino a dare fitte invalidanti, nei casi più importanti.

L’attivazione di un Trigger Point è generalmente associata ad un certo grado di sovraccarico muscolare, che può essere sia acuto, che prolungato e ripetitivo. Quando il muscolo resta per molto tempo accorciato, e ancor più se è sotto sforzo, è facile che un Trigger Point Latente diventi Attivo. Generalmente ci si rende conto del dolore, ma non sempre della perdita di mobilità del distretto interessato, anche se  può diventare importante, e portare a veri e propri difetti posturali. Generalmente questo processo, tipico dei trigger point latenti, viene trascurato, oppure accettato, dal paziente, che non si rende subito conto del fatto che è un problema che peggiora col tempo, visto che l’instaurarsi dei sintomi è graduale, e i cambiamenti, giorno per giorno, appena percettibili.

I trigger point si possono trattare manualmente con tecniche di compressione locale e release miofasciale

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