Di Param Alberto Fogliato
Il libro dei ‘Cinque Tibetani’ sembra sia cominciato a circolare negli anni 30, anche sull’autore Peter Kelder non ci sono informazioni certe, se ancora in vita, chi fosse, o se il nome nasconda in realtà, con uno pseudonimo, una scrittrice.
Nel testo si racconta di un fantomatico personaggio: il Colonnello Bradford, il quale, trovandosi in servizio in India, sentì parlare della ‘Fonte della giovinezza’ e una volta in pensione partì alla ricerca di questo segreto scoprendolo in un antico monastero sulle montagne del Tibet.
Ritornato a casa ringiovanito nel corpo e nello spirito cominciò a divulgarlo e ad insegnarlo in occidente.
Tralasciando l’alone di mistero in realtà questi riti sono degli esercizi molto semplici e molto efficaci che possiamo far risalire alla tradizione Yoga. E dove sta il segreto allora?
Il segreto è la loro possibile, differente e approfondita applicazione.
Per far capire meglio questo concetto userò un esempio che credo possa essere utile un po’ a tutti, la bicicletta, all’inizio per imparare si useranno le rotelline, poi piano piano le togliamo e s’imparerà a stare in equilibrio ed a fare piccoli tratti, dopo di che raggiunta la sicurezza e la padronanza del mezzo, ci si aprono infiniti orizzonti e possibilità. La potrai usare per fare semplicemente dei piacevoli giri, o ti potrai specializzare sempre più con il fuori strada, nel chilometro lanciato, nell’inseguimento fino a diventare un vero esperto e conoscitore di ogni possibile sfumatura ed infinite possibilità che un Mezzo ti può offrire.
Personalmente uso queste tecniche ormai da quindici anni e i benefici che ne ho ricavati sono veramente innumerevoli, a cominciare da quelli fisici, per arrivare nel tempo ad averne anche a livello energetico e spirituale. Ma cominciamo con le ‘ rotelline’, perché i Cinque Tibetani funzionano?
La pratica regolare e quotidiana dei Riti va a portare in allungamento praticamente tutta la muscolatura del corpo creando un ottimo stretching e rinforzo di muscoli e tendini.
Ad esclusione dei primi due esercizi, il terzo, quarto e quinto permettono di mantenere una colonna vertebrale mobile ed elastica.
L’esecuzione dei Riti apporta anche un benefico massaggio agli organi interni, ai visceri ed al sistema endocrino.
Anche ‘solo’ questi benefici sono un ottimo motivo per cominciare a praticare quotidianamente i Cinque Tibetani poiché muscoli più forti, schiena più mobile e sana,, organi e visceri maggiormente irrorati dal sangue, ti daranno più salute ed una migliore visione di te stesso.
La pratica costante dei riti aumenta la concentrazione e migliora la respirazione, questi due aspetti fondamentali sono da inserire in ogni ripetizione. La regolarità nel farli ti permetterà di ottenere più energia e vitalità.
Non posso tralasciare un ultimo beneficio dei Cinque Tibetani ovvero il riequilibrio dei CHAKRA, e, lo elenco per ultimo non per ordine d’importanza ma bensì, perché per applicare questo ulteriore e prezioso strumento c’è bisogno di aver integrato i basilari aspetti dei Riti, e si aprirebbe un ulteriore ed affascinante mondo.
Per cominciare inizia ripetendo l’esecuzione di ogni esercizio per cinque volte tutti i giorni per una settimana, dalla settimana successiva aumenterai tutti i riti di due ripetizioni fino ad arrivare ad un totale di 21 ripetizioni.
Se intraprendi per la prima volta questi esercizi il mio consiglio è di ascoltare sempre il corpo, non strafare, affrontali con consapevolezza di qual è la tua condizione fisica, se durante l’esecuzione senti che per la tua la schiena o per altre parti del corpo l’esercizio è inadatto a te, lo potrai eseguire nella sua forma semplificata che ti spiegherò.
Col trascorrere del tempo e rinforzando il tuo corpo e i tuoi muscoli arriverai ad eseguirli correttamente.
Nei prossimi articoli li analizzeremo uno ad uno.