Tengo duro finché riesco, ma quanto?

Una delle cause che può scatenare la lombalgia è la cattiva postura.

Che tu stia seduta molte ore per lavoro, che il tuo hobby sia la lettura che ti porta a stare tanto sul divano o il giardinaggio chinata sui fiori…quello che devi evitare di fare è mantenere la stessa postura per lungo tempo senza cambiare posizione.

Il mantenimento della stessa postura per troppo tempo, soprattutto se scorretta, crea tensione muscolare sulla muscolatura di sostegno (paravertebrali) che porta a blocchi articolari e dolore.

Per spiegarti meglio andiamo a vedere come è fatta la nostra colonna vertebrale.

La colonna vertebrale non è diritta come una colonna di pietra, ha 3 curve principali: la lordosi cervicale (a livello del collo), la cifosi dorsale (a livello del dorso), la lordosi lombare (in fondo alla schiena). Questa struttura gli permette, anche grazie ai muscoli e ai legamenti che collegano le vertebre tra loro, di distribuire il carico omogeneamente su tutti i corpi vertebrali.  Se la struttura fosse lineare, il peso, graverebbe solamente sulla base.

Grazie a questa conformazione la colonna vertebrale è capace di svolgere due compiti:

  1. Muoversi nelle diverse direzioni dello spazio, permettendo alla nostra schiena di flettersi in avanti, estendersi in dietro, inclinarsi lateralmente e ruotare a destra e sinistra.
  2. Sostenere il peso dell’intero corpo e sopportare carichi pesanti, farti fare uno sforzo, salire le scale e rimanere in piedi ferma sul posto.

Questa è la condizione ideale: una colonna con tre curvature fisiologiche.

A volte queste curve possono essere accentuate o ridotte:

si parla dunque di ipercifosi o iperlordosi quando la curva è accentuata

oppure ipocifosi o ipolordosi quando la curvatura è ridotta.

In entrambi i casi la colonna diventa meno resistente.

Nella donna la conformazione anatomica del bacino, più largo, predispone ad una possibile accentuazione della zona lombare, iperlordosi, con conseguente sovraccarico della muscolatura che può portare alla lombalgia.

Esiste un facile calcolo che ci consente di valutare la resistenza della colonna alle forze di compressione (R), ed è l’indice che descrive  Kapanji: R=(n°curve²+1). La capacità di sopportazione (R) è data dal numero delle curve alla seconda più uno:

le normali 3 curve (cervicale, dorsale, lombare) danno un indice di 10 = (3²+1).

Questo significa che una colonna che sta bene, ha resistenza pari a 3 al quadrato + 1 = 10.

Quando perdiamo una delle curve, la nostra resistenza diventerà 2 al quadrato + 1 = 5.

Significa che la nostra capacità di portare un carico, di fare uno sforzo per un tempo più o meno prolungato, si dimezza!

Capisci perché è importante la normale curvatura fisiologica della nostra schiena?!?!

Quindi se tieni una postura scorretta e perdi una curva, ti basterà poco per bloccarti: sollevare un carico in maniera sbagliata, prendere in braccio i tuoi figli, fare un esercizio non adatto alla tua schiena in palestra.

Non sempre tener duro è la soluzione al problema, a volte è necessario affrontarlo.

Con la consulenza Schiena Viva valutiamo la salute della tua colonna e ti proponiamo il giusto percorso da fare.

Prenota la consulenza al n° 0119401313 o  a info@alchemia.to.it

P.S. Se una vostra amica vi dice “ho mal di schiena, ho la lordosi” la vostra risposta deve essere “menomale”…

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