Il nostro stato fisico, psicologico ed emozionale influenza in maniera importante anche la respirazione. Le persone che si trovano in una situazione di stress molto intenso o di ansia tendono ad avere una respirazione superficiale, veloce, alta sopra lo sterno e poco profonda.
Osservando come una persona respira possiamo conoscere il suo stato fisico ed emozionale, viceversa è possibile condizionare il nostro stato fisico ed emozionale imparando a respirare in modo corretto.
Vediamo un passo alla volta come fare.
Il principale motore della respirazione è il diaframma.
Il diaframma è il muscolo più grande del nostro corpo, ha forma di cupola (muscolo-tendinea) e separa il torace dall’addome. Trae le sue origini dalle vertebre cervicali, avvolge internamente tutta la gabbia toracica e termina con i suoi pilastri sulle vertebre lombari. Proprio per la sua posizione anatomica ha funzione respiratoria, di mobilizzazione della gabbia toracica e di tutta la colonna vertebrale, ed influisce sulla digestione grazie ai rapporti di vicinanza con lo stomaco e il fegato (che risiedono sotto di lui).
Mentre i polmoni hanno un ruolo passivo, il diaframma attraverso il moto di contrazione e rilassamento assicura una respirazione corretta e profonda: quando inspiriamo il diaframma si contrae, abbassandosi, permette ai polmoni di riempirsi di aria, risalendo e rilassandosi permette il parziale svuotamento dei polmoni con l’espirazione.
In stati di tensione e stress il diaframma si può “bloccare”, o meglio può diminuire la sua capacita elastica che gli permette di muoversi verso l’alto e il basso all’interno della gabbia toracica. Questo accade quando viene sollecitato continuativamente in maniera anomala, quindi si contrae e non riesce più a rilassarsi.
Le cause della tensione del diaframma sono principalmente tre.
- Cause emotive: le emozioni, soprattutto quelle negative come ansia, stress e preoccupazioni modificano e rallentano il nostro ritmo respiratorio, alle volte ci portano a non respirare proprio per qualche istante (apnea), con un conseguente blocco del diaframma
- Cause posturali: la sedentarietà e le posture sbagliate costringono il diaframma a tensioni continue di cui non riesce più a liberarsi.
- Cause viscerali: lo stomaco e il diaframma sono molto vicini, a contatto, per questo uno stato di irritazione e gonfiore addominale permette allo stomaco di trasmettere la sua tensione al diaframma, che si blocca.
Le conseguenze di questo tipo di problema si riflettono nella vita di tutti i giorni rendendo difficile e faticosa la gestione lavorativa e familiare: stanchezza, ansia, irritabilità e dolori alla schiena e al collo si presentano quotidianamente.
I sintomi più comuni del blocco diaframmatico sono:
- respiro corto, alternato a brevi apnee che obbligano successivamente a fare dei “respironi forzati”.
- difficoltà digestiva, accompagnata da dolori addominali, sotto lo sterno, e gonfiore della pancia.
- dolori dorsali, spesso a fianco e sotto le scapole.
- sensazione di ansia costante, alimentata dalla scarsa respirazione che porta ad una sensazione di “fame d’aria”.
- rigidità della zona lombare e cervicale (schiena e collo), punti anatomici di origine e inserzione del muscolo diaframma.
E tu? Come senti il tuo respiro? Prova ad ascoltarlo e ad ascoltarti!
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