Se leggi i nostri articoli da un po’ forse ti ricorderai di quando abbiamo parlato di considerare il dolore da un punto di vista differente.
A meno che non siano il risultato di un trauma diretto, come una caduta o un incidente stradale, le cause del dolore alla schiena vanno ricercate nelle abitudini di ciascuno di noi: la vita che conduciamo incide molto sulla possibilità dell’insorgere del dolore.
Hai mai pensato ad esempio alle conseguenze sulla tua schiena della posizione seduta con le gambe accavallate sotto la scrivania?
Sei sei seduta con entrambi i piedi appoggiati a terra o su un rialzo, mantieni il bacino in posizione corretta, al contrario se accavalli una gamba sull’altra porti inevitabilmente un lato del bacino in rotazione posteriore, crei una trazione sulla sacro-iliaca (articolazione tra l’osso sacro e l’osso iliaco del bacino) che con il passare del tempo crea tensione sulla muscolatura lombare e quindi dolore!
Il dolore è un segnale di allarme da parte del nostro corpo. Un segnale positivo, una spia che ci dice che c’è qualcosa che non va.
Come succede nelle auto quando una spia si accende, si porta l’auto dal meccanico, il cui intento non è spegnere la spia ma comprendere il significato di quel messaggio, indagare sulla causa del malfunzionamento e risolverlo. Per fare la diagnosi l’auto viene attaccata a un computer; non esiste un computer a cui attaccare la spina del nostro corpo: l’indagine sulle cause è ben più complessa.
Ho fatto alcune domande ad Elisabetta Benappi, la nostra osteopata, per capire meglio come si approccia al dolore e come si svolge un suo trattamento.
Come avviene l’indagine del dolore?
“La ricerca del problema che causa il dolore e la soluzione ad esso, prende forma attraverso un colloquio anamnestico composto da domande specifiche sulla sintomatologia, sullo stile di vita e sulle abitudini quotidiane comprese quelle alimentari. In seguito eseguo una valutazione soggettiva della postura e della mobilità articolare: la somma di questi aspetti porterà alla comprensione del tipo di dolore e alla soluzione del problema.
Il dolore è un importante segnale di allarme che arriva prima che la schiena si blocchi!
È la spia che si accende prima di rimanere definitivamente a piedi con la macchina.
Non basta spegnere il sintomo doloroso con un antinfiammatorio, con un cerotto, con una pomata o con un qualunque altro trattamento, sarebbe come spegnere la spia senza aver controllato il motore.”
Il tuo trattamento è doloroso?
“Ho avuto donne che collegavano il trattamento osteopatico ad un trattamento doloroso, ho avuto donne che temevano che il trattamento osteopatico procurasse loro altro dolore, oltre a quello che già sopportano, avevano parlato l’amica che era rimasta traumatizzata da manovre osteopatiche violente e sonore, un “crack” che le aveva spaventate…
Esistono molte tecniche differenti, approcci e terapisti differenti.
Io lavoro da anni con le donne, anche in gravidanza e con i bambini molto piccoli.
Ho deciso di utilizzare tecniche delicate, rispettose e meno cruente rispetto ad altri colleghi.
Un tipo di approccio che in questi anni si è dimostrato più apprezzato dalle mie pazienti ed altrettanto efficace.”
Quanto è importante l’ascolto e la comprensione di chi hai davanti?
“Ritengo che per ottenere un risultato bisogna saper ascoltare e leggere tra le righe del racconto della persona che si rivolge a me. A volte durante il trattamento riaffiorano ricordi di traumi o sensazioni dimenticate che possono essere la chiave di lettura del problema attuale o indicazione per la risoluzione. Possono venir fuori esperienze precedenti che utilizzo da spunto per organizzare il trattamento, come ad esempio utilizzare tecniche manipolative diverse a seconda della sensibilità o del timore della paziente. Sono solita spiegare cosa intendo trattare, come e perché, le correlazioni tra muscolo e articolazione, tra nervo e organo affinché possa comprendere meglio la funzionalità del proprio corpo.
Il fatto di essere donna mi avvantaggia molto: capisco e conosco di persona le problematiche legate al corpo femminile e viene completamente abbattuto l’imbarazzo tra terapista e paziente, rendendo l’una più sciolta nell’approccio manuale e l’altra più libera di esporsi.”
Se vuoi fissare un appuntamento con Elisabetta Benappi chiama il n 0119401313.
Se vuoi parlare con lei prima del trattamento invia una e-mail inserendo numero di telefono e orario in cui ti può richiamare.
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A presto
Fabrizio